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Channel: Fotografia – | Silvia MD Azzolina
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Tutto quello di cui non mi devo preoccupare.

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(Almeno per un po’)

Come anticipato, oggi la giornata è iniziata lenta: Cecetta sveglia alle 8:00, coccole nel lettone, giro in bagno in compagnia per doccia, cambio pannolino e ulteriori rituali mattutini, vestiti, scarpe e via.
Siamo uscite col bibe e i biscotti in mano, mentre la Dodo dormiva ancora della grossa (e si sarebbe svegliata solo alle 10:15 -!!-): niente macchina, dopo 9 mesi, ma una passeggiata nel quartiere sotto il sole. I marciapiedi pieni di cacche di cane,  i pensionati a braccetto con le badanti, il caffè del bar dei cinesi: casa.

E mentre anche il resto della giornata si svolgeva in un clima sospeso e surreale, mi sono guardata indietro e ho fatto ciao ciao con la manina a tutti quei tipici intoppi che sanno guastarti le giornate sul nascere.

Ho detto guastarti?
Non esageriamo: diciamo che ti fanno partire col piede sbagliato.

Chissà se succedono solo a me…

1. La macchina con la batteria scarica infilata nel box di muso e tu che non riesci a far capire a tua figlia di 4 anni che il cruscotto non è un flipper e che quei tasti non si devono pigiare a casaccio, perchè producono effetti.

2. Essere sulla porta, tutta vestita – e magari è gennaio -, e non trovi le chiavi perchè le hai dimenticate in macchina, nel box, e intanto tu sei chiusa dentro.

3. “Mamma mi scappa la cacca” sulla soglia di casa, non appena hai finito di acconciare sciarpa e cappello a tutti.

4. La variante: pannolino-bomba-chimica di cui ti accorgi solo quando la prendi in braccio, tutta vestita, e hai già chiamato l’ascensore.

5. L’ascensore bloccato al 6 piano e tu abiti al 5. O in alternativa al piano terra. O in alternativa bloccato dall’addetto alle pulizie che trova opportuno tirarlo a lustro a cavallo delle 8:45.

6. Arrivare nel box e rendersi conto che hai lasciato le chiavi della macchina in casa. E piove.

7. Arrivare davanti a scuola e si scatena l’acquazzone ma ovviamente non hai l’ombrello perchè da dentro casa non sembrava ne avesse l’intenzione.

8. L’acquazzone delle 16:00, quando arrivi a prenderla a scuola e ovviamente non hai l’ombrello.

9. Il capriccio sulla porta del garage perchè ha lasciato il gioco che aveva intenzione di portare a scuola nell’ingresso di casa. Quello che ci metteresti meno a salire a prendere sto benedetto gioco, piuttosto che a convincerla a desistere, ma tu ti ostini a dare la priorità ai dogmi educativi che ti sei autoimposta. (Il senso pratico mi difetta parecchio la mattina presto, non so a voi)

10. Il capriccio appena fuori dall’asilo. Quello della serie: “No io non salgo in macchina”, che alla fine in macchina ce la fai entrare, ma rischi la denuncia ai servizi sociali.

11. Il capriccio appena salita in macchina e le comunichi che no, non potete andare al parco perchè dovete ritirare la sorellina dal Nido.

12. Il capriccio davanti all’asilo nido perchè “Lo volevo suonare io il campanello”.

13. Il capriccio dentro l’asilo perchè “La volevo aprire io la porta”.

14. Il capriccio prima di cena perchè “No la doccia no”.

Non sono certa che il numero 14 sia completamente scampato: stasera è andata bene, domani chi lo sa.

Per i numeri dal 9 al 13, non ho dubbi che a breve si manifesteranno dei degni sostituti, specialmente quando comincerò ad impedirle di dormire fino alle 10:15 in virtù di uno di quei famosi dogmi educativi, e lei tornerà ad essere stanca, troppo stanca già alle 17:30.

Intanto mi godo la pace e fingo che tutto questo non debba ricominciare mai.

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